28/01/16

Svendita dell'usato? Vai al dating show!



Anno nuovo, casa nuova e lavoro nuovo.
Perché dopo essere stata mollata dalla stronzissima ex qualche cambiamento va pure fatto: in primis perché non si può convivere con miss minestra riscaldata né tanto meno lavorarci insieme.
Dunque cambio tutto, anche città.

Poi mi becco l’influenza (no, ecco, questa bella abitudine non cambia mai) e costretta a letto con Gilda (una bellissima gattina che è entrata a far parte della mia nuova vita da poche settimane) mi sorbisco ore di televisione.

È stato così che una sciagurata sera mi sono fermata su Real Time a vedere il sosia moderno di Marco Columbro (Gabriele Corsi, ex Iena del Trio Medusa. Mamma quanto siamo caduti in basso.) che conduce Take me out.

 
Remake dell’omonimo format americano, è uno dei tanti dating show che vanno di moda in questo periodo.
Cos’è un dating show?
Semplice, un programma dove se sei talmente sfigato da non riuscire ad avere una relazione oppure non sei capace di essere single e felice ti trovano il fidanzato o la fidanzata.
Questo genere di programmi, ci tengo a ricordarlo per rimarcare che a volte (spesso) noi omosessuali siamo su un livello superiore, è riservato rigorosamente agli etero.
Per fortuna.

27/01/16

La canzone del bambino nel vento




Son morto con altri cento,
son morto ch'ero bambino:
passato per il camino,
e adesso sono nel vento.

Ad Auschwitz c'era la neve:
il fumo saliva lento
nel freddo giorno d'inverno
e adesso sono nel vento.

Ad Auschwitz tante persone,
ma un solo grande silenzio;
è strano: non riesco ancora
a sorridere qui nel vento.

Io chiedo come può l'uomo
uccidere un suo fratello,
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.

Ancora tuona il cannone,
ancora non è contento
di sangue la belva umana,
e ancora ci porta il vento.

Io chiedo quando sarà
che l'uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare,
e il vento si poserà.
(Nomadi)

15/01/16

Anno bisesto...

Anno bisesto, anno funesto.

Non ho mai creduto a queste superstizioni, ma in questi ultimi giorni ho ottimi motivi per cambiare idea.
In primis muore David Bowie, poi anche Alan Rickman e così dico arrivederci a due grandi artisti che hanno lasciato dietro sé tante cose belle.

Poi la tragedia.
Mia nipote Linda (la più grande) mi chiama al telefono disperata: zia, l’hanno fatto.
Cosa, mi chiedo.
Un’altra strage, una riforma legislativa che toglierà agli italiani anche i peli del naso?
No, per fortuna nessuna delle due, ma è lo stesso qualcosa di orribile.

Hanno candidato 50 sfumature di grigio agli Oscar 2016.

13/01/16

Non tutte le donne hanno il sacro fuoco della maternità


Quarantanni (quasi) e single.
In questo momento sono gli aggettivi che mi qualificano di più, dopo una storia durata dieci anni e finita da meno di un mese.
Finita per un semplice motivo che spesso porta alla rottura un sacco di coppie: i figli.

Va bene, faccio un passo indietro.
Quando io e Jenny ci siamo conosciute, donne rampanti col tacco dodici zeroventiquattro (ah, bei tempi andati!) eravamo state tutte e due molto chiare.
Niente figli.
Poi il tempo passa e un bel giorno la signora si sveglia con l’orologio biologico in crisi e siccome ha paura delle smagliature, delle nausee e delle complicanze di una gravidanza (per forza, ormai ha cinquanta anni) pretende che il figlio lo faccia io.

Cosa?! No dico, bella mia, scherzi? 

11/01/16

Arrivederci David


Come Miles Davis nel jazz, Bowie è arrivato non solo a rappresentare le sue innovazioni, ma a simboleggiare il rock moderno come linguaggio nel quale parola, arte, moda, stile, esplorazione sessuale e critica sociale diventano una cosa sola.
(Rolling Stone)

Arrivederci Duca Bianco.
Arrivederci Ziggy.
Arrivederci David, perché confidenzialmente ti ho sempre chiamato così da quando ero un adolescente con le cuffie alle orecchie e la testa piena della tua magnifica, travolgente, irriverente e grandiosa musica.

Sessantanove anni, non molti se si pensa che la durata della vita media di una persona arriva almeno fino a ottanta (così dicono le statistiche).
Sessantanove anni e il cancro, uno di quelli che non dà speranza.

David, sei uscito di scena in punta di piedi come hanno fatto tanti altri grandi artisti prima di te, con stile e classe.
E ci hai lasciato non una ma tante cose su cui pensare.
Testi, melodie, sperimentazioni, film, pensieri…
La tua vita era divenuta un ricordo eterno ancora prima che te ne andassi.

Per questo non ti dico addio ma arrivederci perché appena qualcuno ascolterà una tua canzone tu tornerai a stupirci come hai sempre fatto.
E per favore, dovunque tu sia ora, non smettere di essere il grande uomo che sei sempre stato!




Ground Control to Major Tom
Ground Control to Major Tom
Take your protein pills
and put your helmet on

Ground Control to Major Tom
Commencing countdown,
engines on
Check ignition
and may God's love be with you

(spoken)
Ten, Nine, Eight, Seven, Six, Five, Four, Three, Two, One, Liftoff

This is Ground Control
to Major Tom
You've really made the grade
And the papers want to know whose shirts you wear
Now it's time to leave the capsule
if you dare

This is Major Tom to Ground Control
I'm stepping through the door
And I'm floating
in a most peculiar way
And the stars look very different today

For here
Am I sitting in a tin can
Far above the world
Planet Earth is blue
And there's nothing I can do

Though I'm past
one hundred thousand miles
I'm feeling very still
And I think my spaceship knows which way to go
Tell my wife I love her very much
she knows

Ground Control to Major Tom
Your circuit's dead,
there's something wrong
Can you hear me, Major Tom?
Can you hear me, Major Tom?
Can you hear me, Major Tom?
Can you....

Here am I floating
round my tin can
Far above the Moon
Planet Earth is blue
And there's nothing I can do.