Anno nuovo, casa nuova e lavoro nuovo.
Perché dopo essere stata mollata dalla
stronzissima ex qualche cambiamento va pure fatto: in primis perché non si può
convivere con miss minestra riscaldata
né tanto meno lavorarci insieme.
Dunque cambio tutto, anche città.
Poi mi becco l’influenza (no, ecco,
questa bella abitudine non cambia mai) e costretta a letto con Gilda (una
bellissima gattina che è entrata a far parte della mia nuova vita da poche
settimane) mi sorbisco ore di televisione.
È stato così che una sciagurata sera mi
sono fermata su Real Time a vedere il sosia moderno di Marco Columbro (Gabriele
Corsi, ex Iena del Trio Medusa. Mamma quanto siamo caduti in basso.) che conduce
Take me out.
Remake dell’omonimo format americano, è
uno dei tanti dating show che vanno
di moda in questo periodo.
Cos’è un dating show?
Semplice, un programma dove se sei
talmente sfigato da non riuscire ad avere una relazione oppure non sei capace
di essere single e felice ti trovano il fidanzato o la fidanzata.
Questo genere di programmi, ci tengo a
ricordarlo per rimarcare che a volte (spesso) noi omosessuali siamo su un
livello superiore, è riservato rigorosamente agli etero.
Per fortuna.
Come funziona?
Dunque, ci sono trenta arrapate con la
linea cerebrale piatta in astinenza da cetriolo vestite tutte come delle grandi
maitresse che stanno dietro a dei banchi dotati di “push the interruttore”
(cazzo, e già alcuni italiani non parlano bene né l’inglese ma nemmeno l’italiano,
confondiamoli ancora di più!) in attesa del machominchio di turno che esce dall’ascensore
e deve fare colpo.
Il tutto condito dalle battute del conduttore
che se continuava a fare la Iena era meglio.
Praticamente una svendita del cazzo. Scusate
ma è così.
E questo, al pari di altre perle come L’isola di Adamo ed Eva oppure Undressed o Il contadino cerca moglie (che è, Rosita non basta più?!) e
tantissimi altri format americani è la punta dell’iceberg.
Il problema sta a monte e si chiama era tecnosessuale.
Ovvero sembra che il mondo si sia
ammalato di incapacità di amare, prima di tutto se stessi e poi un eventuale
compagno/a.
La storia ci deve essere, deve essere
subito e deve essere straordinariamente bella, passionale, appagante.
Insomma, deve essere la favola.
Single? Ma va, neanche per sogno, guai
se si sta soli per cinque minuti a capire chi siamo e dove si vuole andare.
L’essere coppia è uno status sociale (fb
insegna) e così via con questi dating show che sono un’appendice di tutto il
mondo dating on line.
Mi sento così di fare un appunto sul
commento di Corsi in merito al format:
“Non
si può commentare Take me out come se ci fossero dietro chissà quale retro
pensieri di moralità. Altrimenti mi sembra di aver fatto una cosa alla
Saviano. Io non credo nella funzione pedagogica della televisione.”
Nemmeno io credo al cento per cento
nella funzione pedagogica della televisione (nel senso che deve essere uno
strumento sempre coadiuvato da persone, si spera, intelligenti) ma ormai con la
funzione merda si sta esagerando.
Tenendo conto che siamo anche alle
scopate sdoganate (film, reality show…), quale sarà il prossimo passo?
Vi consiglio di vedere il film “Live-ascolti
record al primo colpo” con Eva Mendez per farvi un’idea.
Che bello, sei sfigata in amore? Non darti pena. Capita a chi vuole completarsi in un'altro o in un'altra. Perché quell'altra deve essere come te, coi tuoi sentimenti altrimenti è un naufragio programmato.
RispondiEliminaIo sono etero, ma spesso penso di avere perduto qualcosa, quel qualcosa che tu hai, che Xavier ha, una completezza del proprio sentire.
Mai vista quella trasmissione. Stasera la cerco, perché di sicuro la fanno a sera tarda. Cosa vuoi, siamo sudditi di Vatikalia noi, vuoi mettere.
Miiii, non mi ricordo neppure chi è Gabriele Corsi. Per fortuna mia.
RispondiEliminaE com'è Gilda, posti una fotina?
Un abbraccio serale.