13/01/16

Non tutte le donne hanno il sacro fuoco della maternità


Quarantanni (quasi) e single.
In questo momento sono gli aggettivi che mi qualificano di più, dopo una storia durata dieci anni e finita da meno di un mese.
Finita per un semplice motivo che spesso porta alla rottura un sacco di coppie: i figli.

Va bene, faccio un passo indietro.
Quando io e Jenny ci siamo conosciute, donne rampanti col tacco dodici zeroventiquattro (ah, bei tempi andati!) eravamo state tutte e due molto chiare.
Niente figli.
Poi il tempo passa e un bel giorno la signora si sveglia con l’orologio biologico in crisi e siccome ha paura delle smagliature, delle nausee e delle complicanze di una gravidanza (per forza, ormai ha cinquanta anni) pretende che il figlio lo faccia io.

Cosa?! No dico, bella mia, scherzi? 

Ammiro tantissimo le donne che scelgono di diventare madri, tanto di cappello, ma io il sacro fuoco della maternità non l’ho mai sentito.
E non perché sia lesbica, sfatiamo un luogo comune abusato secondo cui le lesbiche non sono donne ma creature aliene.
Le lesbiche sono donne, punto e basta, persino quelle che girano con la cazzuola in mano e i jeans sporchi di vernice.

È che Elise (la sottoscritta) non è portata per la maternità, non ha mai sentiti bruciare il sacro fuoco.
Sono la zia migliore del mondo per i miei nipoti e la baby sitter perfetta per i figli degli amici ma non voglio figli miei.

In inglese esiste anche un termine preciso: childfree women ovvero donne libere dai figli.
Libere nel senso semantico della parola, ovvero libere di scegliere di non avere figli.
Come se poi la maternità fosse chissà quale dono del cielo.

Come scrive Jessica Valenti nel suo libro Le donne intelligenti non fanno figli:
dire che la mamma è il lavoro più importante del mondo è un modo furbo di accontentare le donne che non si sentono appagate.
Le si tiene in casa così si evita che diventino avvocati e politici e abbiano lavori importanti nella sfera pubblica.

Niente di più vero.
Prendete mia madre per esempio: donna molto intelligente con un futuro da medico.
Se non si sposava e non aveva figli poteva realizzarsi, anziché diventare una quasi settantenne frustrata con quattro figli e un marito che è diventato una palla al piede.
E poi col mondo di oggi fatto di crisi, economia ridotta allo stremo, terrorismo, violenza e ignoranza mi spiegate la valenza di mettere al mondo un figlio?
In generale, dico.
Secondo me è un’idiozia ma quando l’ho detto a Jenny, si è imbufalita come uno gnu a primavera.
Sembrava un drago sputafuoco, le mancavano giusto le ali e la coda.

Ma io non mi scalo nemmeno di un centimetro dalla mia posizione.
Tesoro, sapevi benissimo cosa pensavo (perché lo pensavi anche tu) in merito alla questione marmocchi.
Adesso che siamo negli anta hai cambiato idea?
Bene, hai fatto esattamente come Tiziano Ferro e Baby K: un gesto netto, addio e vaffanculo.
Ricambio di cuore.                                                                             

E così ricomincio da me, nuovamente single e con la casa finalmente a mia totale disposizione e alla scoperta di quel tempo libero che ultimamente non avevo più.

Single, felice e childfree!


4 commenti:

  1. Ahahah bellissima dichiarazione d'amore a te stessa.
    Eccomi a rapporto Elise.
    Io conosco molte donne eterosessuali che non fanno figli perché non ne hanno voglia. Per cui: vivaddio. Si è libere di scegliere lontano dai sensi di colpa che questa società ottusangola cerca di suscitare ancora oggi.
    Ti dirò: io figli non ne ho avuti e li volevo. Non sono arrivati e ora sono una donna serena e una zia felicissima. E non sopporto (per ragioni diverse dalle tue) gli sguardi di compatimento che a volte noto negli occhi degli altri. Ho imparato col tempo a non considerare la cosa come una mancanza. O come una cicatrice da nascondere. Se non siamo le prime a sentirci realizzate per quello che siamo e non perché abbiamo delle appendici (leggi frugoletti) ad esempio, non saremo mai in grado di ribaltarlo, questo mondo.
    E viva il tacco 12. Anche 15 quando ce la faccio.
    Un abbraccio, vado a salvare il tuo blog nel mio blog roll.

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    1. Compagna di tacchi, hai espresso esattamente il mio pensiero!
      Nessuna donna deve essere costretta a fare figli o fare qualsiasi altra cosa solo perché la società limitata lo impone.
      Come a dire "se non fai questo non sei donna": assolutamente sbagliato.
      Noi non siamo meno di nessuno e non ci serve dimostrare "di saper fare qualcosa" per essere riconosciute come persone.
      A volte, quando vedo tante donne che pensano di valere solo come mogli e madri, mi rattristo e penso che siamo ancora lontane dagli obiettivi per cui le nostre mamme e nonne si sono battute.
      Alla prossima, Elise.

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  2. Tanto di cappello!
    La maternità è una scelta, altrimenti è una maledizione.
    Che poi sti frugoletti crescono e non compensano il sacrificio fatto con la rinuncia ad una carriera, perché forse non sono in grado di capirlo. Oppure non vogliono capirlo, che è peggio.

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  3. Scusa se mi permetto, è la prima volta che capito sul tuo blog quindi chiedo scusa se mi allargo sul tuo rapporto di coppia. Perciò ti chiedo di non insultarmi come succede ultimamente in certi blog. Basta che mi dici semplicemente che dovevo farmi i fatti miei e io sparisco.
    Dunque dicevo che a mio parere Jenny ha trovato semplicemente una scusa per andarsene. I figli non necessariamente si mettono al mondo, ci sono bimbi abbandonati che aspettano solo l'adozione. La tua amica poteva adottarne uno e evitava smagliature ecc ecc.
    Rimane comunque il dubbio del perchè abbia tirato fuori questo argomento conoscendo già a priori i tuoi pensieri.
    PS io ho sposato un uomo che già aveva due figli piccoli da un precedente matrimonio, io non ho voluto partorirne nessuno per non dare "dispiacere" ai miei figli acquisiti. Sinceramente non me ne sono mai pentita e non ho mai rinunciato alla mia carriera anzi... Abbraccio sempre per te.

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